Associazione Culturale no-profit

     

"Fin dai suoi albori e per un lunghissimo
periodo, l’agricoltura è stata contraddistinta dalla bellezza e dalla forza
dei suoi rituali, rimasti intatti, fino alla metà del secolo scorso, in quasi tutte le società
“agricole” del mondo.
Significati e simboli di una ritualità rurale, alla base di quel che potremmo
chiamare “coscienza agricola”, che merita di non essere dimenticata.
Se non altro perché nel ciclo della vita agricola si rispecchia il ciclo stesso della
Natura: nulla muore e, se muore, mai in modo definitivo, tutto si rigenera,
dopo il riposo c’è il risveglio vigoroso con l’arrivo della primavera.
In un mondo impostato sul ritmo, c’è sempre l’eterno ritorno".

     

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Corsi "Scultore della Terra"

Introduzione di Elena Gennai





Anche questo corso ha come obiettivo quello di stimolare la sensibilità umana attraverso il binomio
di due preziosi strumenti: il contatto diretto con la Madre Terra insieme ad una pratica di lavorazione.
Tale associazione, risulta essere molto potente in quanto permette di riscoprire nella persona
un senso di sacralità.
L’attività "agricola" è necessariamente un rito perché è svolta sul corpo della Terra Madre, attiva le forze sacre della vegetazione, ma è un rito anche perché prevede l’integrazione dell’operatore.



Prima della nostra epoca, in cui ogni legame con Madre Terra è stato distrutto, l’agricoltura non veniva considerata
dall’uomo “antico” e da quello legato alla tradizione, una semplice tecnica profana.
L’attività agricola in particolare offriva la possibilità di interagire attraverso precisi rituali con
la rigenerazione vegetale e il mistero che essa rappresenta.
Essere in relazione con la vita che deriva dalla Madre Terra e operare in simbiosi con
l’energia di cui essa è portatrice per l’accrescimento della vitalità presente nei semi delle piante,
nelle zolle, nell’acqua della pioggia, nei geni della vegetazione, significava entrare in contatto con il sacro.


Ed è per questo che l’agricoltura fin dai suoi albori e per un lunghissimo periodo è stata contraddistinta,
oltre che dalla durezza della sua pratica, dalla bellezza e dalla forza dei suoi "rituali".
Approfondite ricerche presso le società agrarie mostrano l’agricoltore con le caratteristiche tipiche del sacerdote,
vive in luoghi pregni di sacralità, compie atti “creativi” e importanti perché si collocano in un ciclo cosmico:
l’anno, le stagioni, il tempodella semina, quello dell’attesa e del raccolto.
Il “tempo” ha un’importanza fondamentale nell’esperienza spirituale di chi svolge l’attività dei campi.


La forte solidarietà tra le società agrarie e i cicli temporali sono il motivo delle numerose cerimonie
legate al commiato dell’anno vecchio e ai festeggiamenti per l’arrivo di quello nuovo,
all’espulsione dei “malanni”e alla rigenerazione dei “poteri” della vegetazione.
Sono questi i periodi in cui i riti cosmici mostrano la loro coerenza e aumentano la loro efficacia.

È qui che nasce una concezione positiva dell’esistenza, la morte appare come un mutamento transitorio del modo di essere,
la stagione invernale fredda e buia passerà, seguirà la rigenerazione completa della Natura, la vita prosegue assumendo forme nuove.
Nulla muore e se muore mai in modo definitivo, tutto si rigenera nella natura primordiale, dopo il riposo c’è il risveglio vigoroso
con l’arrivo della primavera.

In un mondo impostato sul ritmo, c’è sempre l’eterno ritorno, le tensioni e il panico si ripresenteranno,
ma la visione sacra e i rituali ad essa collegati sono ottime armi di difesa.

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Il corso è accessibile a tutti

numero massimo partecipanti 10 a corso

non sono richieste conoscenze tecniche: vi verranno insegnate

Equipaggiamento: le mani, il cuore, l'anima

Informazioni dettagliate per partecipare - in elaborazione




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